Borghetto d’Arci nasce dalla ristrutturazione degli antichi casali che la famiglia Silvestri acquisì nei primi del ‘900 dalla famiglia Torlonia e che rappresentavano il cuore produttivo dell’azienda agricola stessa. All’interno dei suoi confini si ammirano ancora oggi le rovine dell’antica città Sabina di Cures, patria del secondo Re di Roma Numa Pompilio e scenario del leggendario “Ratto delle Sabine”. Nel raggio di 10 km si possono visitare la celebre Abbazia di Farfa, il Museo dell’olio e il suggestivo borgo di Fara Sabina, già roccaforte Longobarda nel Medioevo e sede del Museo Archeologico Sabino.
L’agriturismo sito sulla sommità del Colle di Santa Maria dell’Arci, immerso nel verde della Sabina, si estende per circa 50 ettari, coltivati ad oliveto, noceto e seminativi, e consente una piena immersione nella natura a soli 35 km da Roma. L’azienda agricola, delimitata dalla rive del torrente Corese, conta al suo interno più di 4000 piante di olivo e 2500 giovani piante di noci. In più, coltivazioni a grano e pascoli per gli animali, oltre a un piccolo allevamento di polli da carne e galline. Infine l’orto, dal quale provengono gran parte dei prodotti di stagione offerti dal ristorante.